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Bolkestein dall’Europa la direttiva ammazza ambulanti.

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Manifestazione del 22 marzo. Piazza Corvetto: sulla crisi del piccolo commercio, si creano le nuove geografie economiche del futuro.

Giuseppe Occhiuto, dell’Associazione venditori Ambulanti Liguri (AVAL), racconta la crisi profonda che vive il settore dei mercati cittadini e del commercio ambulante: “E’ più facile costruire un Ipermercato in ValBisagno che spostare un mercatino in Via Giannelli a Quinto”.

Disinteresse della politica, potere della Grande Distribuzione e la direttiva Bolkestein, che dall’Europa impone la liberalizzazione del settore.

Al volgere del XXI secolo i confini del commercio vengono ridisegnati e non sempre con la finalità di perseguire il benessere collettivo.  Come cambierebbe questa direttiva le nostre vite di consumatori del primo decennio del nuovo secolo e perché gli ambulanti sono pronti ad una lotta ad oltranza?

1) Cosa prevede la direttiva Bolkestein?

La direttiva 2006/123 CE ex Bolkestein, è il provvedimento con cui l’UE sancisce la libera circolazione dei servizi tra gli stati membri e la libertà di stabilimento delle attività economiche di servizi. La norma sta per essere recepita dall’Italia e avrà conseguenze dirette sul settore del commercio. Il governo sta elaborando la bozza di decreto per il recepimento della direttiva, attualmente è in discussione nella conferenza Stato-Regioni.
Rischiamo ripercussioni enormi sul commercio ambulante di tutta Italia: 170.000 imprese con milioni di posti di lavoro.

2) Quali sono le vostre preoccupazioni?

Nella bozza di Governo i punti del contendere sono due. Il primo è la possibilità di concedere autorizzazioni commerciali alle società di capitali e alle cooperative. Il secondo è la decadenza della concessione per la vendita dopo dieci anni, concessione che sarebbe poi riassegnata attraverso un nuovo bando pubblico.

Con l’apertura alle società di capitali e alle cooperative sorge il rischio che le aree mercatali finiscano sotto la gestione della grande distribuizione e dei grandi gruppi economici di vendita organizzata. Sul fronte delle concessioni non sarebbero riconosciuti i diritti aquisiti del titolare uscente; cosi i mercati rischierebbero di essere rivoluzionati ogni dieci anni.

Cosa pensino gli ambulanti della Bolkestein? Il concetto sembra chiaro.

Per questo motivo lunedì 22 marzo chiameremo a raccolta tutti gli ambulanti della Liguria, per manifestare il nostro dissenso e fermare a tutti i costi questa direttiva che, se applicata, ci farebbe perdere il diritto ad avere rinnovata automaticamente l’unica cosa che per gli ambulanti ha un pò di valore: la concessione decennale. Lascio immaginare, poi, come faremo  a competere con le spa o con le grandi cooperative che hanno a loro disposizione capitali immensi.

3) L’amministrazione pubblica favorisce la Grande distribuzione e penalizza il piccolo commercio ambulante?

Indubbiamente viviamo in un tempo in cui tutta la società civile ha fame di vera democrazia, infatti non esistono più regole che equilibrino il divario che si è creato fra le grandi lobby economiche, alle quali tutto è concesso, e il piccolo commercio radicato sul territorio. Un piccolo commercio che sta soffrendo la crisi economica in maniera devastante, abbandonato al suo destino dalla politica e da tutte le associazioni sindacali nazionali, le quali ormai hanno spostato i loro interessi verso nuovi orizzonti.

4) In che maniera?

Parcheggi 2 euro all’ora, abusivismo commerciale che ormai ha assunto livelli paragonabili alla criminalità organizzata, totale disinteresse della politica e nessuna politica costruttiva per il rilancio dei mercati.

5) Su che base potete competere con la Grande distribuzione e di cosa avreste bisogno per risollevare la categoria?

Grazie a dei costi di gestione che ci hanno sempre concesso di essere molto più competitivi rispetto alla Grande Distribuzione, i mercati da sempre sono il calmiere dei prezzi. Oggi per poter competere con loro sarebbe necessario tornare alla democrazia che regolamentava con equilibrio la grande distribuzione e contemporaneamente redistribuiva la ricchezza, proteggendo il piccolo commercio in tutto il tessuto urbano delle città. Per rilanciare i mercati è necessaria una grande campagna pubblicitaria, accesso al credito agevolato e ripristino della legalità.

AVAL, associazione venditori ambulanti liguri, sindacato autonomo, contro la direttiva Bolkestein

6) Nella difficoltà della vostra situazione vedi come prioritaria la lotta all’abusivismo o il contrasto allo strapotere della grande distribuzione?

Sono due priorità strettamente connesse tra loro, perché se esistesse giustizia politica non ci sarebbe l’abusivismo e non si permetterebbe nemmeno di concentrare così tanto nelle mani di poche persone. Pertanto ambedue sono due imperfezioni della società, lontana dalle vere esigenze dei cittadini.

7) A Genova grande distribuzione vuol dire COOP, pensi che il pubblico abbia un occhio di riguardo per lei?

Credo sia più facile costruire un Ipermercato in ValBisagno che spostare un mercatino in Via Giannelli a Quinto.

Mentre viene penalizzato il mercato sottocasa, insieme al suo valore aggiunto di aggregrazione sociale, viene favorita la Grande Distribuzione, il monopolio dei prezzi, la produzione su grande scala e la spersonalizzazione della transione commerciale. Il tutto, avvallato dalla politica, avviene sia a scapito di un popolo di consumatori, che si confronta con l’aumento dei prezzi, l’impossibilità di godere dei frutti della concorrenza, e con la redifinizione delle attitudini al consumo, sia a scapito del lavoratori della GD, i quali spesso e volentieri non possono avvalersi di una concreta tutela sindacale, quando non sono precari o lavoratori di ditte esterne in sub appalto. Lo sontro fra GD e piccolo commercio vale come emblematico paradigma di un futuro in cui consumatori e lavoratori saranno sempre meno garantiti.

Articoli collegati:
– “Cronache dalla crisi. Mercato di Natale in Via Ceccardi? Sciopero della fame prenatalizio”
– “Giuseppe Occhiuto. Sindacato ambulanti Liguri

Written by Il Secolo21

marzo 18, 2010 a 11:40 am

3 Risposte

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  1. Il 26 di marzo è stata approvata la famigerata direttiva europea ex Bolkestein e l’acrimonia di tutti gli operatori nei confronti delle associazioni sindacali nazionali che avrebbero dovuto tutelare e informare le 170.000 imprese che operano su tutto il territorio nazionale, si è trasformata in una preoccupante e pericolosa situazione. Principalmente, a causa di ANVA Confesercenti che per l’ennesima volta ha svenduto tutte quelle categorie che ormai non rappresenta più. Noi non abbiamo una teoria sulla rappresentanza, ma abbiamo un obiettivo comune,dichiarare guerra a tutti quei soggetti che, dietro mentite spoglie, stanno facendo tutto ciò che è loro possibile per consegnare tutto il commercio, alle società di capitali,spa,srl e alle famose cooperative.

    E’ chiaro che la traduzione del nome Bolkestein significhi grande distribuzione, nome e cognome da cui il signor Fritz ha ricevuto la direttiva per cercare di monopolizzare quella parte di commercio e altro, che non è ancora controllato da loro, ma che tradotto in cifre significa un fatturato di centinaia di miliardi di euro, su cui l’egoismo del capitalismo vorrebbe mettere il proprio sigillo,costringendo così come ha fatto con i piccoli negozi, alla chiusura centinaia di migliaia di famiglie che quotidianamente animano i mercati coperti, le piazze e le strade delle nostre città, impedendone il degrado e la desertificazione, oltre all’impoverimento di tutto il tessuto sociale. Non possiamo permettere che i nostri quartieri siano trasformati in dei semplici dormitori senza vita da questa forma assurda di potere.

    Non permetteremo mai il loro ingresso nel nostro sistema, che è stato concepito da uomini giusti, per creare ricchezza e redistribuirla in maniera equa a tutti i cittadini. Lo impediremo con tutte le nostre forze, stiamo organizzando una manifestazione imponente, chiameremo a Genova un numero impressionante di operatori su aree pubbliche, stiamo informando e contagiando tutta la Liguria, siamo pronti a dare battaglia. Non permetteremo a nessuno di speculare su i nostri figli, così come non permetteremo che le nostre concessioni diventino carta straccia: siamo pronti a bloccare le strade, le autostrade, il porto e l’aeroporto. Utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per fermare questa pericolosa ideologia che si nasconde dietro l’apparente nome del libero mercato.

    Giuseppe Occhiuto AVAL Associazione Venditori Ambulanti Liguri

    aprile 20, 2010 at 3:16 PM

    • Sono molto d accordo con voi io sono di Padova e sono stupita da questa legge. Sono una di quelle persone che a suo tempo è andata a Roma per manifestare per ottenere che le nostre fatiche fossero rispettate, io conosco altri operatori su aree pubbliche libere da associazioni disposti di collaborare seriamente. Se vi interessa fatemi sapere, scusate ma ho imparato da poco usare il computer . A risentirci.

      daniela zuin

      settembre 20, 2010 at 8:02 PM

  2. Sono molto d accordo con voi io sono di Padova e sono una di qulle persone che a suo tenpo è andata a manifestare per ottenere quei diritti che adesso ci vogliono negare. Con me ci sono altri ambulanti liberi da associazioni pronti a collaborare seriamente. Scusate se ci sono errori ma ho imparato da poco ha usare il computer.

    daniela zuin

    settembre 20, 2010 at 8:07 PM


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