Il Secolo 21

Approfondimenti, interviste, voci. Per non perdere la bussola.

Archive for marzo 2010

Italia vecchia Italia: la rabbia di cambiare.

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Italiani al voto

Italia 31 marzo 2010. La campagna elettorale è terminata con il suo lascito di promesse, prese di posizione e alleanze. Le elezioni ci sono state (esercizio sostanziale di democrazia rappresentativa) e i professionisti della politica snocciolano le loro considerazioni. Vinti e vincitori atteggiano i principi e ne divulgano le circostanze; agli elettori, adesso, resta solo la facoltà di provare con mano ciò che hanno scritto nell’intimità della cabina elettorale.
Tutto quindi procede con regolarità, il peso politico delle due coalizioni è stato deciso dai cittadini, che hanno promosso e bocciato, credendo o smentendo le prese di posizione pubbliche dei loro rappresentanti. La domanda sorge adesso fisiologicamente: dalle parole che crescono attorno alle riflessioni sul mondo politico, che Italia esce fuori dopo queste elezioni? Leggi il seguito di questo post »

“Se l’è cercata e poteva restare a casa sua.” Di Damiano De Gregori

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Federico Aldrovandi, 18 anni, ucciso a Ferrara il 25/9/2005 alle 6 del mattino

Nei nuovi locali della Comunità di San Benedetto al Porto di fronte agli imbarchi dei traghetti di linea, venedì 19, si sono ritrovate alcune – ancora poche – persone, per ascoltare la storia di Federico Aldrovandi raccontata dal papà Lino, e quella di Manuel Eliantonio, raccontata dalla mamma Maria.

Si tratta di due storie molto note alle persone sensibili al tema della violenza poliziesca, molto meno a quell’italiano medio il quale, convinto che la brutalità delle forze dell’ordine riguardi solo i “delinquenti”, continua a cantilenare la solita lagna del “Se l’è cercata” e del “Se fosse stato a casa sua non gli sarebbe successo”, vera e propria complicità morale e piattaforma di consenso per quelli che, a conti fatti, non sono altro che assassini. Leggi il seguito di questo post »

Precarietà e grande distribuzione. Intervista a Renato Curcio

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Reanto Curcio

Renato Curcio racconta con lo sguardo della ricerca sociale, attraverso il lavoro editoriale della casa editrice Sensibili alle foglie, i cambiamenti in atto nella società contemporanea. Quale sarà il ruolo della grande distribuzione nello sviluppo della precarietà? Quale sarà il futuro del precario contemporaneo nel prossimo orizzonte?

In seguito alla recente approvazione della direttiva Bolkestein che apre il mondo dei mercati rionali agli investimenti delle grandi società di capitale, sottraendo di fatto alla conduzione familiare (2319 solo nella provincia di Genova le famiglie impiegate nel settore)  il monopolio del commercio ambulante, può risultare utile l’analisi condotta sul campo: la grande distribuizione organizzata e i lavoratori che vi sono impiegati.

Come cambia la vita delle persone quando cambiano i modelli di consumo? Come vengono ridefiniti i rapporti di potere fra consumatore ed azienda produttrice, nell’ambito della grande distribuzione organizzata?

Quali sono le prospettive di sviluppo di questo paese?

Nei libri da lui curati Renato Curcio racconta un futuro lavorativo costituito dal mobbing sistematico, strutturale e preventivo. Una futura nemesi tra il lavoratore e l’azienda a scapito della vita privata e familiare. Una normalizzazione della sofferenza sul posto di lavoro e uno svuotamento delle ipotesi di miglioramento. La precarietà non sembra più essere, come negli anni passati, una terribile congiuntura temporanea. La precarietà è diventata invece una strategia di gestione della vita sociale. Che orizzonti apre questo passaggio da una precarietà temporanea a una precarietà strutturale? Leggi il seguito di questo post »

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marzo 22, 2010 at 4:02 PM

Foto di gruppo con nessuno. Quando sono gli italiani a emigrare.Di Massimiliano Crociatelli

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L'emigrazione dei giovani italiani all'estero rappresenta un fenomeno sottovalutato

Ripenso a scene di film o di romanzi: escamotage narrativo, il protagonista prende in mano una foto di quando era giovane in compagnia degli amici e inizia a pensare. Fin dove è arrivato uno, la carriera fatta dal meno studioso della classe e l’inaspettato fallimento del secchione. Riporto questa scena nella vita reale e anch’io inizio a pensare dove siano arrivati quei giovani nella foto e la risposta spesso è una sola: lontano. Non lontano in senso metaforico, ma geografico.

Giorgio lavora a Madrid, Emanuele a Barcellona, Francesca a Parigi, Greta a Lisbona. Facce cresciute in quei tre o quattro chilometri di paesino ligure, quasi tutti indirizzati agli studi universitari, a volte a master e stage. Come Elena che lavora e vive a Sidney con la sua laurea conseguita in Italia e il suo Erasmus alla Rey Juan Carlos di Madrid; e l’elenco continua senza sosta con Daniele che lavora a New York, Eden a Londra, Alessandra a Madrid, Emiliano e Simone a Hong Kong, Elisa a Barcellona. Leggi il seguito di questo post »

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marzo 21, 2010 at 6:15 PM

Bolkestein dall’Europa la direttiva ammazza ambulanti.

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Manifestazione del 22 marzo. Piazza Corvetto: sulla crisi del piccolo commercio, si creano le nuove geografie economiche del futuro.

Giuseppe Occhiuto, dell’Associazione venditori Ambulanti Liguri (AVAL), racconta la crisi profonda che vive il settore dei mercati cittadini e del commercio ambulante: “E’ più facile costruire un Ipermercato in ValBisagno che spostare un mercatino in Via Giannelli a Quinto”.

Disinteresse della politica, potere della Grande Distribuzione e la direttiva Bolkestein, che dall’Europa impone la liberalizzazione del settore.

Al volgere del XXI secolo i confini del commercio vengono ridisegnati e non sempre con la finalità di perseguire il benessere collettivo.  Come cambierebbe questa direttiva le nostre vite di consumatori del primo decennio del nuovo secolo e perché gli ambulanti sono pronti ad una lotta ad oltranza? Leggi il seguito di questo post »

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marzo 18, 2010 at 11:40 am

Angela Burlando: “Il reato di clandestinità è contrario alla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo”

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Degrado, videosorveglianza, telefoni intelligenti, mappe interattive del crimine, immigrazione e diritti, alpini, anarchici, avvisi orali e impunità delle forze dell’ordine.

Un punto di vista sulla realtà.

Decoro, degrado e sicurezza. Questo mettere sullo stesso piano ambiti differenti della vita collettiva che conseguenze può portare in termini di sviluppo del controllo sociale?

Sicurezza dei diritti o diritto alla sicurezza? Cinesi in Via S. Luca. Foto di Alessandra Daglio

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Regionali. Laura Paleari: “La vera cura efficace non può prescindere dalla ricerca”

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Laura Paleari, ricercatrice.

Laura Paleari è una ricercatrice dell’Istituto tumori del San Martino. Precaria da 14 anni, attualmente si occupa di target terapeutici per il cancro alla mammella: per i non tecnici, raffina in anticipo le cure che i malati assumono.

Per inciso, il tumore del seno colpisce 1 donna su 10. È il tumore più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 25 per cento di tutti i tumori che colpiscono le donne. In Italia ne sono diagnosticati quasi 40 mila casi all’anno.

Laura mi racconta con due parole la missione del suo mestiere: “La vera cura efficace non può prescindere dalla ricerca.”

Dal 2001 come portavoce del coordinamento precari della ricerca lotta per far ascoltare le rivendicazioni dei lavoratori agli interlocutori istituzionali di turno.

Quali sono i punti principali del vostro programma?

I punti principali sono: acqua pubblica, reddito sociale, energie rinnovabili e nuove tecnologie. No al nucleare, scuola e sanità pubbliche con termine dei finanziamenti al privato, laicità e diritti per tutti. Pochi punti ma sostanziali e concreti. Infatti la realizzazione di tutti e cinque avrebbe, nell’immediato, un effetto sulla qualità della vita della popolazione ligure in termini economici e sociali. Leggi il seguito di questo post »

Libertà una prostituta. Di Vincenzo Andraous

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Edgar Degas " L'assenzio".

Questo lavoro si inserisce all’interno di un’inchiesta del Secolo 21 sui disturbi del comportamento nell’adolescenza.

Bulli, droga, adolescenti in affanno e adulti in preda al panico, comunicazione balbuziente e mala gestione dei conflitti che degenerano, insomma un effetto trascinamento che non assolve nessuno, anzi crea le basi per sempre nuove drammaticità.

Siamo abituati a vedere e pensare agli effetti causati dalla droga, quella dei composti chimici,  dei derivati, delle sostanze dai nomi bizzarri, e non ci accorgiamo di quanto sta accadendo e sbancando alle fondamenta la nostra società di primi della classe. Leggi il seguito di questo post »

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marzo 9, 2010 at 2:51 PM

Bullismo, fenomeno di despistaggio mediatico.

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La scuola italiana è inadatta all'educazione dei giovani del XXI secolo.

Questo lavoro si inserisce all’interno di un’inchiesta del Secolo 21 sui disturbi del comportamento nell’adolescenza.

Accendere la televisione e ascoltare la quotidiana dose di affabulazione proposta. Fra le altre una tendenza sembra aver preso campo stabilmente, il collegamento in diretta con gli istituti scolastici di tutto il paese, funestati sempre più spesso da episodi dilaganti di bullismo. Ma che significa bullismo e cosa implica questa gestione mediatica di un fenomeno giovanile?

I giovani sono diventati ingestibili. Le scuole, la famiglia, l’oratorio e lo sport non provvedono più a creare nel giovane l’adesione ai valori positivi della nostra società, come solidarietà e altruismo, adesione necessaria per la stessa conservazione delle prospettive connaturate alla cultura della condivisione e dello stare insieme. Leggi il seguito di questo post »

LA LOGICA PERVERSA DEL CARCERE

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A Marassi il sovraffollamento è strutturale, in particolare nella prima sezione dove sono reclusi i detenuti in attesa di giudizio: più della metà del totale.

Quando inizi a interessarti di carcere, bisogna sempre ricordarsi di non finire imprigionati nella logica perversa che governa tale realtà. Anche se fiduciosi di avere uno sguardo imparziale, lentamente la deriva causata dalla logica perversa del carcere rende inefficace e ridimensiona anche gli approcci più obbiettivi.

Il carcere si può vedere attraverso tanti punti di vista.

Detenuto, agente, educatori, medici, assistenti sociali, direttori e comandanti e giudici. Ogni punto di vista rispetta e rappresenta l’immagine che ciascuno ha, riguardo cosa è e cosa dovrebbe essere questo luogo. Il coro di queste visioni delineano quello che il carcere effettivamente è giorno dopo giorno. Leggi il seguito di questo post »

Written by Il Secolo21

marzo 4, 2010 at 12:14 PM