Il Secolo 21

Approfondimenti, interviste, voci. Per non perdere la bussola.

Posts Tagged ‘razzismo

Grande madre la CGIL:Intervista a Marco Roverano.

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Marco Roverano

In questi giorni di dura lotta all’interno dei CPT/CIE del nord Italia, da Torino a Gradisca d’Isonzo passando per Milano, dove i reclusi reagiscono con disperazione agli accordi presi dagli Stati sulle loro teste per favorire i rimpatri di massa ( tanto cari al ministro Maroni e al suo elettorato), un passo indietro appare necessario, prima degli approfondimenti dei prossimi giorni, per valutare come e quando si sia prodotta questa situazione, e quanto nel mercato del lavoro poggino le basi di una precarietà dai connotati etnici coniugata alla vergognosa mancanza di diritti di cittadinanza: un mix che lentamente porta tutto il mondo del lavoro italiano a confrontarsi con il naufragio della propria dignità. Il Secolo 21 intervista Marco Roverano responsabile sino al 2000 dell’ufficio stranieri CGIL di Genova

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Il razzismo elegante fra le parole. Di Giacomo Solano

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In questi anni si fa un gran parlare del fenomeno immigrazione senza sapere veramente di cosa si discorre. Molti giornali, telegiornali e pseudo-esperti raccontano l’immigrazione sbagliando già la base del discorso: chi parla, spesso, utilizza una terminologia erronea e approssimativa in modo da fuorviare l’audience e indirizzare parti dell’opinione pubblica verso una determinata opinione (spesso contraria e discriminatoria verso gli immigrati). L’uso di termini di per sé già carichi di un significato valoriale e di giudizio inficia di fatto la possibilità di un approccio sereno verso i fenomeni migratori: approccio che dovrebbe radicalmente cambiare a partire quindi dalle parole usate.

Già nelle parole cominciano i processi discriminatori.

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luglio 1, 2010 at 1:12 PM

Il Secolo 21 e Fortress Europe: il fronte interno e il fronte esterno della globalizzazione.

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Al Suq di Caricamento ho avuto la fortuna di ascoltare un collega davvero bravo e determinato: Gabriele Del Grande. Autore del blog Fortress Europe a Genova per presentare la sua nuova fatica, frutto di tre anni di inchiesta: “Il Mare di mezzo”, ovvero le storie di immigrazione che passano per il Mediterraneo e ci restano loro malgrado. Un libro crudo e poetico come la vita, fondamentale per comprendere le dinamiche che spingono tanti giovani di tutta l’Africa a rischiare la vita per cominciarne una nuova.

L’incontro con questo giovane giornalista mi ha fatto anche riflettere sul significato del lavoro di documentazione che propongo sul Secolo 21, se Gabriele infatti si occupa del fronte esterno, cioè che succede agli immigrati prima che giungano in Europa, il mio lavoro si occupa essenzialmente del fronte interno, complementare al primo, e cioè come e con che pratiche vengono trattati gli stranieri una volta giunti nella Fortezza Europa.

Per approfondimento leggi anche: Immigrazione e precarietà: il fronte interno della globalizzazione.

Questo fine settimana a Genova arriverà la Nave dei diritti con lo Sbarco, un momento dal forte valore simbolico per ribadire l’estraneità di tanti italiani alle attuali logiche legislative razziste e discriminatorie. Di seguito la presentazione, come Comitato Primo marzo, a Telenord.

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giugno 23, 2010 at 9:22 am

Abitavo a Nervi e adesso sono in un CIE.

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Centro di identificazione ed espulsione. Corso Brunelleschi Torino.

A. abitava a Nervi, adesso è in un CIE  a Torino in Corso Brunelleschi dove esiste una di quelle strutture istituite con la legge Turco Napolitano: prima si chiamavano CPT, Centri di permanenza Temporanea, adesso invece l’acronimo è stato traslato in Centri di Identificazione ed Espulsione. La sostanza comunque non cambia, chi si trova rinchiuso lì dentro lo è su base amministrativa, non per un delitto commesso, ma per la semplice irregolarità di soggiorno. Che  però da agosto è diventata un reato.

A. è stato portato in Corso Brunelleschi direttamente dalla galera. Infatti si trovava recluso, dopo aver scontato diverse condanne cumulate per diversi processi, da un periodo di 6 anni e mezzo.

Senza troppi giri di parole questa testimonianza riporta chi ascolta nella dimensione più nascosta di questo paese: la totale inottemperanza dei diritti umani per le persone che non hanno un santo in paradiso. Leggi il seguito di questo post »

Anti razzismo, sciopero degli stranieri e Primo marzo su Telenord

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Sabato scorso sono stato intervistato da Telenord sul futuro e ragione di essere del movimento del Primo marzo. In un momento storico nel quale essere esplicitamente avversi alle norme razziste vigenti è diventato un pericolo da scontare a livello personale, e mentre la solidarietà verso i discriminati è vista dal mondo della politica come una minaccia alla passiva accettazione delle regole, poter raccontare, anche se brevemente, il nostro punto di vista è un’occasione da non perdere.

Partito da Via Cantore, lungo la strada incontro tre ratti di fogna che, incuranti, dei nobili principi che levano la mia azione, mi mostrano il cammino. Penso ad una futura inchiesta su di loro se ci sarà il tempo.

Ricordo, prima del video, i punti sul quale il Comitato del Primo marzo di Genova vuole portare l’attenzione dell’opinione pubblica:

1) Riconoscimento della cittadinanza italiana a chi nasce in questo paese.

2) Allungare i tempi di durata del permesso di soggiorno per attesa occupazione.

3) Abolizione del pacchetto sicurezza, abrogazione del reato di clandestinità, della Bossi Fini e chiusura dei CIE ex CPT.

4) Guerra al lavoro nero e senza diritti.

5) Diritti di voto amministrativo agli stranieri.

Che succede nei Centri di identificazione ed espulsione?

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In questo articolo Il Secolo 21 affronta il problema, rimosso dal dibattito pubblico, dei CIE: Centri di Identificazione ed Espulsione. Cosa succede realmente all’interno di queste galere per stranieri? Quali sono le condizioni di vita? Chi sono le persone lì confinate e quali le loro storie?

Lo chiediamo a Simone Ragno dell’Ufficio Garante dei Diritti dei Detenuti della Regione Lazio pochi giorni dopo la rivolta che ha funestato il perimetro del CIE di Ponte Galeria di Roma.

Il CIE di Ponte Galeria a Roma

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Pacchetto sicurezza e il 1 marzo. L’economia sommersa e il ruolo dei lavoratori

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1 marzo sciopero contro la discriminazione e il razzismo istituzionale.

Se la discriminazione legislativa fosse un binario del treno e le decisioni politiche, assunte sull’onda della propaganda mediatica della paura-fai da te, fossero le stazioni, il pacchetto sicurezza varato la scorsa estate dal Ministero dell’Interno, sarebbe uno snodo ferroviario fondamentale per comprendere il tragitto intrapreso dalla politica nel percorrere coscientemente la direzione verso il razzismo istituzionale. Leggi il seguito di questo post »

Le pillole del saggio: Geneviéve Makaping e l’immigrazione

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Immigrati in coda per il permesso di soggiorno

Il passato 28 novembre sono stati convocati a Milano dall’associazione Ethnoland gli Stati generali degli immigrati: un momento per ascoltare il punto di vista degli stranieri e riflettere sulle dinamiche create dall’attuale approccio politico al fenomeno. Lo slogan di convocazione è stato: ” Conoscere una sola lingua, un solo lavoro, un solo costume, una sola civiltà, conoscere una sola logica è una prigione.” Di seguito l’opinione di Geneviéve Makaping docente di antropologia culturale presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università della Calabria. Piccole, concise, schiette pillole di saggezza. Leggi il seguito di questo post »

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gennaio 15, 2010 at 11:33 am

ROSARNO, L’ITALIA DIMENTICATA E IL BUON SENSO ANTI DEMOCRATICO

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Ecco l’Italia che non ti aspetti se guardi solo la tua piccola realta’ quotidiana. A Rosarno scoppia la rivolta degli immigrati dopo che uno di loro e’ stato colpito da un fucile ad aria compressa.  I politici continuano a trattare queste persone come pericolosi criminali quando l’efficacia del reato di  clandestinita’ nel creare una massa di indigenti privi della contrattualita’necessaria  per accedere dignitosamente al mercato del lavoro e’ funzionale agli introiti di chi li sfrutta.

E italiani e stranieri si combattono per un posto di lavoro, per una casa popolare, per una vita degna di essere vissuta, nel silenzio di una politica colpevole che non ricorda che giocare con la dignita’ delle persone, per i propri tornaconti elettorali, e’ molto, molto pericoloso.

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gennaio 8, 2010 at 5:35 PM

Quando gli immigrati ci raccontano gli italiani.

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Modu Faye è un ragazzo senegalese che vive in Italia, in Senegal era il cantante di un famoso gruppo musicale, in Italia ha trovato lavoro come manovale e poi come guardia di sicurezza nei supermercati. Le sue parole schiette e non edulcorate restituiscono ai lettori del SECOLO 21 la corretta dimensione nella quale inserire il dibattito sul tema immigrazione.

Lavoro nero, spaccio, discriminazione legislativa e sogni irrealizzabili. Nonostante tutto l’Europa sembra continuare a essere la meta dei sogni per i giovani africani. Leggi il seguito di questo post »

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novembre 24, 2009 at 12:12 PM