Posts Tagged ‘AVAL’
Globalizzazione e guerra fra poveri e nuovi poveri: il commercio ambulante genovese.
Globalizzazione. Il mercato, il capitale, la forza lavoro. Mentre in Italia esistono studi sull’invasione degli animali stranieri e sulle conseguenze nocive per la fauna autoctona, pensiamo ai piccoli scoiattoli italiani del parco di Nervi, la cui specie è stata sottomessa dai più grandi scoiattoli americani, come per i gamberi di fiume nella bassa Padania, in via di estinzione per colpa del cugino gambero americano, e mentre si riflette sulle conseguenze nefaste, per la biodiversità, della scomparsa di queste speci, in Italia si consuma senza nessuna riflessione l’estinzione di un’altra categoria: questa volta però sono esseri umani e sono gli operatori del commercio ambulante. Il Secolo 21 ha intervistato un venditore ambulante genovese lasciando spazio alle motivazioni delle sue difficoltà per campare.
Il suq di Via Turati e il destino degli ambulanti.
Ora di pranzo inoltrata in Via Turati c’è il mercato dell’usato. Abusivo. Più che un mercato dell’usato, tra l’altro, questa riunione di merci ed intenti è un bazar dell’abbandonato, il dismesso, cercato dentro i bidoni e gli Staccapanni di una città che ogni giorno lascia sulla strada i più disparati oggetti. Scarpe a 5 euro, vestiti, magliette, giubbotti, e poi ancora: caricabatterie di ogni tipo, cd musicali, cianfrusaglie e ogni genere di affare sottratto, da questo riciclaggio inedito, alla discarica comunale e portato ad avere una nuova vita e dignità commerciale dall’ingegnosità e intraprendenza della folla eterogenea dei venditori.
Precarietà e grande distribuzione. Intervista a Renato Curcio
Renato Curcio racconta con lo sguardo della ricerca sociale, attraverso il lavoro editoriale della casa editrice Sensibili alle foglie, i cambiamenti in atto nella società contemporanea. Quale sarà il ruolo della grande distribuzione nello sviluppo della precarietà? Quale sarà il futuro del precario contemporaneo nel prossimo orizzonte?
In seguito alla recente approvazione della direttiva Bolkestein che apre il mondo dei mercati rionali agli investimenti delle grandi società di capitale, sottraendo di fatto alla conduzione familiare (2319 solo nella provincia di Genova le famiglie impiegate nel settore) il monopolio del commercio ambulante, può risultare utile l’analisi condotta sul campo: la grande distribuizione organizzata e i lavoratori che vi sono impiegati.
Come cambia la vita delle persone quando cambiano i modelli di consumo? Come vengono ridefiniti i rapporti di potere fra consumatore ed azienda produttrice, nell’ambito della grande distribuzione organizzata?
Quali sono le prospettive di sviluppo di questo paese?
Nei libri da lui curati Renato Curcio racconta un futuro lavorativo costituito dal mobbing sistematico, strutturale e preventivo. Una futura nemesi tra il lavoratore e l’azienda a scapito della vita privata e familiare. Una normalizzazione della sofferenza sul posto di lavoro e uno svuotamento delle ipotesi di miglioramento. La precarietà non sembra più essere, come negli anni passati, una terribile congiuntura temporanea. La precarietà è diventata invece una strategia di gestione della vita sociale. Che orizzonti apre questo passaggio da una precarietà temporanea a una precarietà strutturale? Leggi il seguito di questo post »
Bolkestein dall’Europa la direttiva ammazza ambulanti.
Giuseppe Occhiuto, dell’Associazione venditori Ambulanti Liguri (AVAL), racconta la crisi profonda che vive il settore dei mercati cittadini e del commercio ambulante: “E’ più facile costruire un Ipermercato in ValBisagno che spostare un mercatino in Via Giannelli a Quinto”.
Disinteresse della politica, potere della Grande Distribuzione e la direttiva Bolkestein, che dall’Europa impone la liberalizzazione del settore.
Al volgere del XXI secolo i confini del commercio vengono ridisegnati e non sempre con la finalità di perseguire il benessere collettivo. Come cambierebbe questa direttiva le nostre vite di consumatori del primo decennio del nuovo secolo e perché gli ambulanti sono pronti ad una lotta ad oltranza? Leggi il seguito di questo post »
CRONACHE DALLA CRISI. Mercato di Natale in Via Ceccardi? Sciopero della fame prenatalizio.
Di seguito il nuovo intervento di Giuseppe Occhiuto, presidente dell’AVAL, associazione venditori ambulanti liguri, che rivolgendosi all’Assessore Farello domanda l’istituzione di un mercato domenicale in Via Ceccardi per poter lavorare nel periodo pre natalizio. Lo sciopero della fame sembra essere rimasto l’unico mezzo efficace contro la crisi dell’economia e della politica genovese.
Giuseppe Occhiuto Sindacato AMBULANTI LIGURI
I mercati stanno vivendo un periodo che a dir poco possiamo definire drammatico a causa della crisi economica, ma non solo per questo motivo.